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Osteopatia viscerale

La sfera viscerale (l'insieme degli organi del bacino, dell’addome e del torace) è parte integrante dell'unità funzionale del corpo e deve essere valutata nell’analisi della verticalità corporea. Una disfunzione a carico di un organo, una riduzione di mobilità, aderenze, cicatrici, pregressi interventi, etc, interferiscono sulla verticalità, sulla postura globale della persona.

Ogni organo ha un posto nello spazio e una mobilità che gli è propria (ovvero agli assi di movimento degli organi che sono costituiti da legamenti e mesi), e che è legata al movimento diaframmatico. Ad esempio:

- i reni hanno un movimento di traslazione verticale con un'ampiezza di diversi centimetri ad ogni inspirazione / espirazione: vanno dall’alto al basso e dall’interno all’esterno in inspirazione e dal basso all’alto e dall’esterno all’interno interno in espirazione;

- il fegato effettua dei movimenti a bascula 20.000 volte al giorno e questo costituisce una formidabile pompa energetica e circolatoria che dinamizza le molteplici funzioni dell’organo.

L'integrità della mobilità dei diversi organi è necessaria e sufficiente a garantire un’ottimale distribuzione del sangue che a sua volta permette la buona qualità degli scambi cellulari.

La perdita di mobilità di un organo può disturbare:

  • La funzione di eliminazione se si tratta di organi emuntori (fegato, rene, polmone).
  • La funzione di transito ed assorbimento degli alimenti, se si tratta del tubo digerente (stomaco, intestino tenue, intestino crasso).
  • La funzione di riproduzione e/o il ciclo mestruale, in caso si tratti di organi riproduttivi (utero, ovaie, vescica e prostata).

Bisogna considerare, nell’approccio alla persona, che non esistono la colonna vertebrale e la regione viscerale indipendenti l'una dall'altra. Esiste una relazione intima tra questi due sistemi che formano da un lato una "colonna posteriore" (vertebrale), dall’altro "una colonna anteriore" (viscerale).

Tanti disagi e sofferenze della colonna vertebrale sono dovuti a tensioni e disfunzioni viscerali.

In questi casi la colonna cerca di compensare in qualche modo, fino al giorno in cui l’armonia si rompe e compare il dolore o sintomo ...

Il recupero della mobilità viscerale è spesso sufficiente per alleviare il mal di schiena. Tuttavia non è l’unico apparato da verificare, e bisognerà controllare tutti i livelli che possono creare terreno fertile per la comparsa di sintomi dolorosi.

Il tratto digestivo ha una funzione vitale che è l'assorbimento di vitamine e minerali dalla nostra dieta, permettendo al nostro corpo di lottare efficacemente contro le aggressioni di cui è vittima perpetua. La disfunzione dell’intestino può influenzare l'assimilazione di queste sostanze indebolendo così l'individuo. Non solo: è a livello dell’intestino che vengono prodotti alcuni precursori del sistema immunitario. Per questo una sua ipomobilità, così come quella di qualsiasi altro organo, può condizionare tutte le sue funzioni organiche. La struttura governa la funzione.

Il sistema viscerale è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo (sistema nervoso ortosimpatico e parasimpatico).

Il sistema nervoso autonomo giunge dal midollo spinale ed emerge ad ogni livello vertebrale distribuendosi ad ogni territorio e organo per regolarne le varie funzioni.

Ogni blocco o disfunzione vertebrale può incidere sulla qualità degli impulsi trasmessi dal sistema nervoso e quindi può comportare una alterazione della funzione viscerale in questione.

Se la vertebra è in lesione, cioè se presenta una perdita o mancanza di mobilità, le tensioni tissutali che ci saranno a questo livello agiranno sulle strutture nervose e modificheranno la distribuzione dell’informazione verso l’organo (in ipo o iper stimolazione).

D’altro canto bisogna tenere presente che se un organo ha una disfunzione, ovvero è ipomobile, le afferenze che vanno dall’organo al midollo saranno alterate, e andranno ad irritare il livello vertebrale corrispondente. Come? Creando un fenomeno di contratture che hanno l’obiettivo di ridurre le afferenze, bloccando il piano vertebrale interessato.

In questo modo viene spiegata l’interazione tra “la colonna anteriore viscerale” e “la colonna posteriore vertebrale”.

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