Osteopata Anna Tarozzi
Mantova e Cervia
Spasmi cerebrali traumatici:
Il trauma cranico
lavoro di Philippe DRUELLE D.O. Francia
Spasmi cerebrali traumatici:
Il trauma cranico
lavoro di Philippe DRUELLE D.O. Francia
“Nella nostra pratica interagiamo con pazienti che presentano vari tipi di “blocchi” che limitano la loro progressione verso l’equilibrio funzionale e la salute. Questi blocchi nell’encefalo e nel midollo portano a disfunzioni croniche nella postura, nella percezione di sé, nelle interazioni somato-viscerali e viscero-somatiche.
Questo processo influenzerà i diversi territori del cervello, la circolazione del sangue, la fluttuazione del liquor (liquido cefalorachidiano), il flusso di energia, la qualità della consapevolezza e della coscienza della persona e soprattutto la sua evoluzione.”
Gli spasmi cerebrali sono aree di modificazione dell’aspetto solido della materia cerebrale che comportano modificazioni della funzionalità del sistema nervoso con ripercussioni sulla funzionalità sia a livello cerebrale (con modificazione della fluttuazione del liquor e della vascolarizzazione) che a distanza a livello degli organi o tessuti bersaglio gestiti da quella specifica area cerebrale.
Si identificano 4 tipologie di spasmi craniali:
- Traumatici (diretti ed indiretti). Interessano la materia fisica cerebrale.
- Emozionali. Interessano i liquidi.
- Transgenerazionali. Fattori epigenetici. Interessano i campi elettromagnetici.
- Civilizzazionali. Interessano i campi morfici.
GLI SPASMI CEREBRALI TRAUMATICI
Possono essere la conseguenza di una forza d’impatto (trauma), necrosi o processi cicatriziali, che determinano la modificazione dell’aspetto solido della materia cerebrale creando un’area densa e rigida nell’SNC rilevabile alla palpazione dell’osteopata.
Gli spasmi traumatici possono essere conseguenza di:
- Shock diretti: traumi diretti sulla scatola cranica (traumi cranici).
- Shock indiretti: dovuti a forze di accelerazione- decelerazione- rotazionali (colpi di frusta).
Cause non traumatiche:
- Agenti Tossici esterni o interni legati al metabolismo (farmaci; abuso di alcol; droghe; metalli pesanti; batteri, virus, parassiti, cattive condizioni microbiota intestinale, disfunzioni epatiche…)
- Infezioni (ad es. meningiti, encefaliti)
- Esiti cicatriziali o necrotici di ictus e/o emorragie cerebrali